L’anziano e il giovane decidono di rimanere ancora un giorno a Valencia. Debbono ancora vedere il mercato e il museo interattivo. E soprattutto vogliono finalmente mangiare una paella come dio comanda. Il giovane studia la guida e conduce l’anziano. Il Pepica, dice il giovane che l’ha letto sulla Lonely Planet, è un po’ costoso ma è rinomato per i suoi piatti di riso e per i mariscos che piacevano tanto ad Ernesto Hemingway. Ci sono un po’ di km da fare ma che cosa non farebbe l’anziano per sedersi allo stesso tavolo di Ernesto? Pepica? Chiuso. Anche se la guida diceva che avrebbe dovuto essere aperto. Allora il giovane dice di andare all’Utielana, grande rapporto qualità prezzo anche se un po’ difficile da trovare. Altri km da fare ma alla fine i due trovano Calle Procida. L’Utielana è lì davanti a loro. Chiuso. anche se la guida diceva che avrebbe dovuto essere aperto. L’anziano prende in mano la situazione anche perché ci tiene alla paella valenciana visto che finora ha mangiato quasi sempre da schifo. Sceglie il Palacio de la Bellota. Per un solo motivo: non ci ha mangiato Ernesto ma è lì vicino. Chiuso, anche se la guida diceva che avrebbe dovuto essere aperto. Disperati i due in cerca di paella valenciana finiscono in una trattoria italiana, Geppetto, adornata con tanti disegni di Pinocchio, dove offrono matriciana e cotoletta alla milanese. Però bevono sangria, una mano santa per la glicemia dell’anziano. Chi non vorrebbe un cenone di Natale con matriciana, cotoletta alla milanese e sangria?
Questo è veramente esagerato…
Ti dico la mia: torni a Roma e ti mangi la miglio paella della tua vita, enon sto scherzando
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