Sinceramente mi fa pena il nostro marciatore che voleva vincere a tutti i costi e per questo aveva scelto la scorciatoia della droga. Mi fa pena perché ha praticato lo sport nazionale, la scorciatoia. Adesso gli danno tutti contro, anche quelli che al posto suo avrebbero fatto la stessa cosa. Il marciatore ha confessato, ha raccontato tutto, ha chiesto scusa. In sostanza ha dato le dimissioni. Sport, questo, poco praticato in Italia. Si è comportato da pirla e da imbroglione e adesso non sa che cosa fare. Io un consiglio ce l’avrei. Sconti l’inevitabile pena, continui ad allenarsi e si presenti alle prossime olimpiadi di Rio de Janeiro. Sarebbe un grande, anche se arrivasse ultimo.
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