Chiedo spesso agli ospiti di “un giorno da pecora” che cosa pensino dell’idea di introdurre nella nostra legislazione il matrimonio gay. A quelli che si dichiarano contrari chiedo per quali ragioni si sentano in diritto di limitare la libertà del prossimo. Potrebbero avere molti argomenti non tutti balzani. Accetterei perfino che qualcuno mi dicesse: “Non lo so. È qualcosa che mi viene da dentro, una specie di istinto naturale. Sento che che è giusto così”. Accetterei perfino che qualcuno argomentasse con la stupida frase: “È sempre stato così”. Quello che non accetto è che mi rispondano (e lo fanno sempre più spesso) richiamando la Costituzione. Primo: la Costituzione si può cambiare. Ed è stata cambiata per motivi meno importanti dei diritti degli omosessuali. Secondo: la Costituzione non parla MAI dell’argomento. MAI. Il tanto richiamato art.29 parla di famiglia e di matrimonio, è vero. Ma MAI fa riferimento al sesso dei contraenti. MAI i nostri padri costituenti hanno scritto nella Costituzione che il matrimonio è riservato a due contraenti di sesso diverso. Si sono dimenticati? Va bene. Lo davano per scontato? Va benissimo. Ma l’articolo 29 non dice MAI che il matrimonio è esclusiva degli eterosessuali. Quindi, per favore, signori omofobi, cercate altri argomenti.
Tu dici: Ma l’articolo 29 non dice MAI che il matrimonio è esclusiva degli eterosessuali. Ai miei tempi alle medie si studiava latino: mi pare che la parola MATRIMONIO non è semplicemente una aggregazione di 2 umani qualsiasi. Non è la derivazione non casuale da “MATER” ? Per gli umani stesso sesso che vogliono “combinarsi” xké non inventarsi un altro logo cui attribuire diritti/doveri come se ….. grazie, carlo
Credo di essere d’accordo con il sig. Carlo Citterio. Leggo “Matrimonio” sul Dizionario Italiano Sabatini-Coletti: “unione tra un uomo e una donna ufficialmente sancita davanti ad un ufficiale dello stato civile o a un ministro del culto”. Al giorno d’oggi non è però difficile trovare un’altra parola italiana per definire un’unione di due individui anche dello stesso sesso. L’art.29 CC “riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio (…)” quindi secondo me è improprio chiamarlo in causa per tutte le altre unioni. E’ necessaria una modifica comunque o un nuovo articolo. Non è difficile, basta volerlo e non tenere laicamente conto del parere del Vaticano: è ovvio che non sia d’accordo, non può ignorare i suoi doveri terreni di insegnamento cristiano.
La Costituzione, per com’è stata ridotta, la definirei più un trans, senza la penombra d’offesa verso i trans.
personalmente ritengo più corretta una legalizzazione delle unioni gay piuttosto che l’estensione del matrimonio. questo perchè, mentre il matrimonio tradizionale è anche socialmente rilevante perchè garantisce lo sviluppo delle future generazioni, quello gay è solo una doverosa tutela di diritti personali. nel concreto, se si estende il matrimonio ai gay, si dovrà riconoscere loro assegni familiari e reversibilità della pensione, e questo significherà la loro soppressione. come è successo per la parità dell’età pensionabile diventata una grande fregatura per le signore…
E a quelli che insistono con il matrimonio = famiglia = figli, rispondi che allora dovrebbero proibire il matrimonio agli over fifty o alle persone sterili. Una coppia è una coppia.
Qualche dettaglio ulteriore sul termine qui: http://www.italianisticaonline.it/forum/topic.php?id=1771&page
Io possiedo una vecchia edizione del codice civile, mi sembra degli anni ’50. Ci sono anche i diritti dell’uomo: se non sbaglio, l’ultimo articolo afferma che un diritto non può essere usato per negare il riconoscimento di altri diritti. Ergo: indipendentemente dalla terminologia, l’etimo, le intenzioni, l’epoca, gli usi e i costumi, le costituzioni varie dei vari paesi firmatari, chi avesse intenzione di proibire ad altri qualcosa non può farlo appoggiandosi ad un diritto acquisito in precedenza. Il che mi ha fatto pensare che gli estensori dei diritti umani, firmati a New York nel 1948 nella loro prima stesura, la sapessero lunga sulla fine che avrebbe fatto il loro lavoro con il tempo.
Il matrimonio fa parte dell’organizzazione sociale di un popolo il cui diritto si acquisisce rispettando delle regole ben precise. Niente e nessuno, pertanto, intende negare il diritto individuale all’amore quando questo non leda i diritti altrui. Per quanto riguarda invece il matrimonio, per ora, siamo fermi a diverse regole, fra le quali spicca quella chiarissima che lo limita alle persone eterosessuali. E’ necessario, quindi, modificare l’attuale organizzazione sociale italiana apportando gli aggiornamenti utili per il suo adeguamento alle esigenze civili dei tempi nostri.
Beh, allora tassiamo anche la coca… visto che in Italia tra puttanieri e cocainomani facciamo un bel numero, e visto che ipocritamente é proibito lo spaccio e il meretricio, ma non per “uso personale”… tassiamo! Per la prostituzione basterebbe leggere le inserzioni sui vari giornali o passare per strade che tutti conoscono e per la coca basterebbe frequentare i bagni delle discoteche?
Signora Bergamo, ma che brutti localacci che frequenta. E nei cessi poi! Ma tutto ciò che c’entra col matrimonio tra omosessuali?
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