da Gianni Guasto
L’altra sera, a L’Infedele, ho sentito le farneticazioni deliranti di Gentilini, che vorrebbe costringere i musulmani ad andare a pregare nel deserto, mentre Borghezio vorrebbe riformare d’autorità la liturgia islamica imponendo ai musulmani di pregare in italiano, rinunciando alla Lingua Sacra. Queste sono ben più che confabulazioni di ubriachi; sono iniezioni di veleno nella cultura del nostro Paese. Vorrei sbagliarmi, ma temo non sia lontano il giorno in cui i bersagli di questo razzismo demente e miserabile, condito di insulti e bestemmie, reagiranno in maniera violenta. Forse anche noi avremo le nostre banlieues.
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