da Massimiliano De Simone
Sì però provateci voi, di notte, al buio, sballottati dalle onde, a capire che cacchio è una biscaggina.
E vorrei vedere! Ha dimenticato che il comandante ha il dovere di salvaguardare la vita dei passeggeri, dell’equipaggio e della nave. Per fare il buffone (dimostrare ai suoi colleghi che sapeva fare meglio di loro) ha portato la nave sugli scogli; se la è fatto sotto quando si è accorto di “avere combinato un guaio”; attaccato al telefono ha chiesto alla Costa di tirarlo fuori dai guai perdendo tempo dimentico dei suoi doveri; si è “inciampato” per cadere in una lancia libera – che culo! – dove guarda caso, ci ha trovato il suo secondo e il terzo ufficiale; e da lì ha avuto la faccia tosta di affermare che stava coordinando i soccorsi! Un onta per la marineria italiana.
Era una battuta, ma forse non mi sono spiegato.
Per sapere che cos’è una biscaggina, o biscaglina, è sufficiente aver letto qualche romanzo di Conrad, o almeno Moby-Dick. Ma sulle crociere Costa si legge poco, e si naviga ancor meno.
Una cosa è innegabile come conseguenza di questo tragico incidente: mai evento a così inciso negli italiani, trasformandoli di colpo da 60 ML da commissari tecnici di nazionale di calcio in 60 ML di capitani di lungo corso!
“Cazzi, ragioniere, cazzi!” (Marchese Conte Barambani a Fantozzi, Fantozzi contro tutti, 1980)
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