da Giorgio Goldoni
Teatro Alla Scala. Don Giovanni di Mozart. Il regista, con acuto senso del momento in cui viviamo, fa cantare il Commendatore dal palco dove siedono Napolitano e Monti: il canto è un annuncio di morte. Davanti ai due silenziosi testimoni vendicatori Don Giovanni (che rappresenta evidentemente Berlusconi) viene portato all’inferno, per scontare le sue malefatte di vecchio gaudente. Applausi, fine di un’epoca.
Macché Berlusconi! Il Commendatore è a Goldoni che parla. Pentiti, scellerato!
Goldoni, guarda che non è proprio così: all’inferno ci vanno tutti: Leporello, il Trio Lescano dei rompipalle (Ottavio, Donna Elvira, Donna Anna), Masetto, Zerlina eccetera. Ma dopo rispunta Don Giovanni, con la sigaretta in bocca e che ridacchia. Fossi Monti, il Conte Zio e altri notabili, mi toccherei le palle; si sa mai… P.S. Nel finale mi è venuto spontaneo pensare se Barenboinm stesse dirigendo il Don Giovanni o l’ Oro del Reno.
sono d’accordo! Napolitano e Monti, attenzione: il Commendatore porta una sfiga pazzesca
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