da Domenico Astuti.
Ci viene voglia di dire: siano felici e scontenti. Felici per un attimo e scontenti come quasi sempre. Via il satrapo arriva il tecnico. E per dirla al solito: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!”, frase conosciutissima che Tomasi di Lampedusa fa dire a Tancredi ne Il Gattopardo. Al populista Silvio subentra il professore Mario, ad un governo di nani, inquisiti e ballerine subentra un governo di algidi tecnocrati. E tutto si trasforma nella canzone napoletana “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato… “. Intanto i pensionati restano fregati, gli impiegati statali restano altrettanto, i giovani possono aspettare, gli operai possono lavorare di più. Intanto la Chiesa può criticare la manovra ma non paga l’Ici, il signor Berlusconi indirizza la manovra e non paga le frequenze tv, il mistero della guerra continua nella commessa di 14 miliardi per i 131 cacciabombardieri, le auto blu restano 700.000, Garguagnini viene liquidato con 5,6 milioni di Euro. E’ vero dobbiamo fare tanti sacrifici (Io, Berlusconi e Guarguagnini) ma un Paese indebitato per quasi 2.000 miliardi si salverà con una manovra da 30 in due anni?
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