di Alessandro Robecchi (sul Manifesto)
Sono veramente dispiaciuto di essermi perso il convegno sull’etica dell’impresa organizzato da Barbara Berlusconi, presente Veronica Berlusconi: a quell’ora stavo colpevolmente andando a lavorare. Ho letto cronache e resoconti con apprensione, perché temevo che sui giornali l’accostamento di due parole come “etica” e “Berlusconi” provocasse la combustione delle pagine e forse, un domani, la fine del mondo. Mi sono fatto forza: i leoni che tengono alle gazzelle un seminario sulla corretta alimentazione è sempre uno spettacolo interessante. Organizzatrice: Barbara Berlusconi, così giovane e priva di mezzi che dev’essere stato per lei un vero eroismo organizzare un convegno. Relatori: il professore dell’Università San Raffaele che discuterà la tesi proprio con la studentessa Barbara, un dipendente del gruppo di famiglia (vicepresidente della Mondatori, il presidente è la sorella di Barbara) e il titolare della cattedra Lehman Brothers di finanza aziendale della Bocconi (mette i brividi solo a dirlo). Seduto al tavolo della presidenza, il giovane La Russa, figlio del ministro della difesa, in platea un Ligresti Junior, figlio del padrone di mezza città. L’etica non lo so, ma il quadretto sudamericano non è per niente male. Al centro della scena e della curiosità mediatica, Barbara e Veronica Berlusconi, rapite ed estasiate dal vento filosofico che spirava dal palco. Due eleganti signore sedute su una montagna di miliardi fatti con un’etica che i tribunali non possono discutere grazie al lodo Alfano, o magari caduta in prescrizione. A un potere conquistato con l’etica giornalistica di certi titoli de Il Giornale o con i telegiornali di famiglia. A un disegno culturale tracciato a forma di tette con l’etica di Lucignolo e consimili eticissime porcate. La prestigiosa Università Bocconi ospita e benedice. Il Corriere della Sera fa da cinegiornale stile anni Trenta. E l’etica? Ah, sì: Barbara Berlusconi ha fatto sapere di essere contraria al falso in bilancio. Wow! Non so se riuscirò a sopravvivere a così tanta etica!
Nessun commento.
Commenti chiusi.