da Paola Altrui, Roma
Bulgarelli, ti prego: è già dura sopportare le banalizzazioni e gli stereotipi di Brunetta. Sono stufa di essere dipinta come una fannullona o – peggio ancora – una farabutta solo perché lavoro nella pubblica amministrazione. Non timbro il cartellino per qualcun altro né chiedo ai colleghi di farlo per me; non ho mai abusato delle assenze per malattia né di altri istituti contrattuali; se ritardo nel concludere il mio lavoro o lo svolgo in modo poco diligente, rischio rimbrotti e detrazioni economiche (sono soggetta a valutazione trimestrale per l’attribuzione della produttività). Non per questo mi sento una dipendente modello o mi attendo encomi solenni: chiedo solo che la mia posizione e quella di chi si comporta in modo differente vengano mantenute distinte e siano valutate diversamente. Del resto, i possibili rimedi esistevano prima e a prescindere da Brunetta: basterebbe avere il coraggio, e la volontà, di applicarli (ma di questo bisognerebbe chieder conto al singolo dirigente, adeguatamente remunerato per gestire in modo efficiente le risorse umane).
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