da Domenico Astuti
E’ stato da bambino sulle ginocchia del Migliore, ma anche ha fatto le scuola di partito a Mosca ai tempi di Breznev. Ha partecipato agli scontri di Valle Giulia, ma anche ha fatto il corista nella prima opera rock realizzata in Italia. Ha fatto programmi televisivi sul sesso, ma anche, è stato segretario cittadino del Partito Comunista a Torino. E’ stato consigliere di Craxi, ma anche agente della Cia. Consigliori ben pagato di un miliardario entrato in politica, ma anche ministro. Direttore di giornale della signora Lario, ma anche ha fondato un partito antiabortista di tendenze clericali. Ha sbeffeggiato di moralismo chi era contro il suo satiro pagatore, ma anche critico con chi veniva pagato dalla rai a Sanremo. Ha preso 3000 euro al giorno per cinque minuti di chiacchiere argute da bar Italia, ma anche ha scritto articoli ‘ profondi di politica interna. Ha anche elogiato Bush figlio, la guerra in Iraq e la prima Repubblica prima che si sapesse come sarebbe finita la Seconda. Un uomo così, di cotanta panza e scienza, potremmo definirlo in molti modi, a noi ce ne viene uno soltanto: ci ricorda il tranquillo venditore di aspirapolvere de “Il nostro agente all’Avana” e se il paragone dovesse essere offensivo allora potremmo dire che ci ricorda il grande sarto de “Il sarto di Panama”.
Come suol dirsi, un uomo per tutte le stagioni. Culturalmente e di intelligenza superiore alla media, ha imboccato tanti sentieri per trovare la strada giusta, ma si è perso nell’intrico del sottobosco. Aiutando i potenti ad esserli ancora di più, con la sua mole intellettuale, ha solo schiacciato di più i più deboli . Parafrasando Benigni, voleva diventare grande e grosso,e riuscito ad non essere nessuno dei due.
E si potrebbe aggiungere che ha fatto propria la massima di Brecht: “Ci siamo seduti dalla parte del torto perché dalla parte della ragione i posti erano già tutti occupati”, rivisitandola a uso e consumo della società dello spettacolo. L’ostinazione con la quale sceglie metodicamente di sposare le cause più indecenti, è infatti degna di chi non sappia resistere alla seduzione della scena.
Bella la citazione di Brecht riferita a Ferrara: d’altra parte se Ferrara si siede, occupa tutti i posti, e non ne lascia più per nessuno. E’ meglio quindi che stia sempre in piedi, sicuro di sorprendere sempre.
Sottoscrivo il post di Guasto. Perfetto. (e pure un’altra Norma Desmond sul viale del tramonto)
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