da Giorgio Goldoni
Le cooperative rosse hanno ottenuto la liquidazione del libello “Falce e carrello”. Invito, come doverosa par condicio, la Lipizzetto ad ardere in pubblico l’Opera Omnia di Palmiro Togliatti, ingiallita su polverosi scaffali nei dopolavoro aziendali.
Di grazia, signor Goldoni, in quale “polveroso scaffale di dopolavoro aziendale” lei ha personalmente trovato l’Opera Omnia di Togliatti? O dice così, tanto per portare il suo piccolo, quotidiano soldino, agli infiniti, e falsi, luoghi comuni contro una sinistra immaginaria?
E inoltre, amica Barbara, chissà se esiste l’Opera Omnia di Togliatti. E chissà che cosa vuol dire che le coop rosse hanno ottenuto la “liquidazione” (?) di non so quale libello. E chissà chi è la Lipizzetto (forse Littizzetto?)e a che titolo (fuochista?) dovrebbe ardere qualcosa. Insomma: chi scrive post avrebbe anche il dovere di rendersi comprensibile.
Concordo con Goldoni, che ha giustamente definito “libello”, cioè diffamatorio ed ingiurioso il libretto “Falce e martello”, perciò giustamente condannato. Ora dovrebbe uscire il nuovo scritto del patron di Esselunga, sicuramente intitolata “Ostia e carrello”, dove ci dovrebbe spiegare gli accordi per aprire i suoi supermercati con Comunione e Liberazione, visto che in Lombardia, non si muove foglia se CL non voglia!
Come se nelle aziende o fabbriche si trovi gente che voti PCI. Sfido Goldoni a trovarmi un comunista aggirarsi tra “polverosi scaffali nei dopolavoro aziendali”.
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