da Gianni Guasto
Anche molti altri comuni del nord e dell’alta toscana stanno proibendo il commercio di kebab, sull’esempio dell’amministrazione leghista di Cittadella (PD). Quali le ragioni per un provvedimento tanto demenziale? Razzismo? Si, certamente: quello non ce lo facciamo mancare mai. Ma anche protezionismo verso un prodotto che sta riscuotendo notevole successo e che segue vie di distribuzione alternative a quelle prevalenti, probabilmente per motivi legati alla macellazione rituale. Sia, come sia, gli amministratori di Cittadella, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, si giustificano così: “Non è nelle nostre tradizioni alimentari”. Incredibile. E rischioso, oltretutto per la salute mentale e fisica dei poveri padani, che da questo momento in poi saranno costretti a consumare prodotti che siano “nella loro tradizione”: niente più pizza, né pesci di mare. Basta con l’ananas, il kiwi, le banane, stop al whisky e allo champagne, niente coca-cola, limoncello, drinks come il Negroni, il Manhattan, il Martini (contiene Gin). Niente birre irlandesi (vogliamo chiuderli questi pub?), tedesche, olandesi, messicane; e niente più Honda, Kawasaky, Harley-Davidson. Basta con la RAV4 e la Cayenne; no alla Grand Cherokee alle BMW e ai pick-up: niente di niente. E per le Fiat-Chrysler bisognerà farci una seria riflessione. D’ora in poi i cittadini di Saronno potranno nutrirsi soltanto di amaretti e Amaretto, e pazienza per il colesterolo degli abitanti di Gorgonzola. Ma ciò che preoccupa soprattutto sono i neuroni della nostra classe politica: è caduta libera, e Moody’s sta pensando di declassarli a Z meno meno.
le kebabberie non danno nessuna garanzia dal punto di vista igienico: la parte non venduta del megaspiedo è ricongelata e riscongelata sino alla vendita completa,da parte di venditori che non eccellono per pulizia
Goldoni, le sue sono pure stupidaggini razziste: nel nostro Paese, laddove si verificano problemi di igiene degli alimenti, ci sono le Autorità Sanitarie pronte a intervenire in maniera del tutto indipendente dalla nazionalità di chi ne è responsabile. Io conosco e frequento locali di kebab pulitissimi, e la cosa non desta meraviglia a chi sa (lei non è evidentemente fra questi) che quelli musulmani sono popoli particolarmente attenti alla pulizia personale (il fatto che molti di essi abbiano la carnagione un po’ scura non deve trarla in inganno!); anche perché la Religione impone loro di lavarsi cinque volte al giorno. D’altra parte, un numero sempre crescente di italiani, bianchi e cattolici, mostra di apprezzare le carni macellate secondo il rito islamico perché più affidabili degli hamburger McDonald’s contro i quali lei non ha probabilmente obiezioni, indifferente com’è alle carni gonfiate con ormoni e riempite di antibiotici, ma di sicura provenienza ariana. La prossima volta, la prego, prima di sparare scemenze a caso, rifletta bene, oppure s’informi, cominciando, magari, da qui: http://www.repubblica.it/esteri/2011/08/21/news/brasile_condannata_mcdonald_s_per_impiegato_ingrassato_30_chili-20694093/?ref=HREC1-6
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