da Gianni Guasto
Qualcuno, su questo Blog, lo chiamava “Commissario D’Avanzoni”, per quel suo viziaccio di fare domande scomode al Potere più arrogante e protervo che la Repubblica Italiana abbia mai conosciuto dalla sua fondazione. L’idea di paragonarlo a un questurino (che, tra parentesi, è un mestiere importantissimo), poteva venire soltanto a chi, tra i giornalisti, apprezza i pennivendoli e i fabbricatori di dossier. Invece D’Avanzo, in questa triste stagione nella quale tra tanti ottimi giornalisti si mischiano spioni e sgherri travestiti da cronisti, si ergeva al di sopra di tanti altri, ostinatamente determinato a produrre informazione al servizio della verità (con la “v” minuscola) nel nome del diritto all’informazione. Ci mancherà.
Bravo!
Un caloroso ciao a Giuseppe D’Avanzo… Un vero amico dell’informazione.
27 ottobre 2009 LA STORIA INSEGNA da Armando Gasparini, Veneto Alto
Oggi su Repubblica un giornalista descrive efficacemente, grazie all’esperienza personale, come chi si occupa di politica (De Benedetti con la tessera n.1 del Pd?) e possiede contemporaneamente mezzi di comunicazione (De Benedetti col gruppo l’Espresso?) possa infangare l’avversario politico (Berlusconi?) a suo piacimento, senza nemmeno dover chiedere il permesso a qualcuno. Una sorta di confessione, pro “l’utilizzatore finale” De Benedetti, del “commissario Davanzoni”.
Sembra, dico sembra, stesse preparando le dieci domande per Bersani… finendo l’inchiostro. Che la terra ti sia lieve, “commissario Davanzoni”…
Ah, ecco di chi era il copyright! Bentornato, Gasparini. Ma non vi è dubbio che quando si parla di qualcuno che si “occupa” di politica e possiede “mezzi di comunicazione”, il pensiero corre subito a Debenedetti! A chi altri, se no? In ogni caso, caro Gasparini, le pagliuzze (anche molto spesse) negli occhi non sono salutari per la congiuntiva: il trave invece, è un vero collirio. Anche il metodo Boffo, per dire, non è mica una canagliata come quelle che faceva il commissario Davanzoni.
Ben tornato nel covo sig. Gasparini. Per la verità sentivo la mancanza del Veneto Alto e delle sue stravaganti opinioni. Berlusconi si è infangato da solo… Come del resto fa spesso nella sua prepotenza politica. I suoi giornali, la politica puerile del suo governo di nominati, il basso livello di responsabilità apportato alle istituzioni dai suoi stravaganti alleati leghisti, si comportano come i potenti nel caso del vigile Ignazio Melone colpevole di avere multato il questore di Roma Carmelo Marzano(1959). Fu indagato con accanimento insieme alla sua famiglia, proprio allo scopo di trovare il modo di infangarlo e di punire il suo ardire. E ci riuscirono… Giuseppe D’Avanzo si documentava con scrupolo e trasmetteva il frutto del suo lavoro per il bene di una sana informazione.
La “morte” porta pace rispetto per tutti, anche per mafiosi ed omicidi, ma a Giuseppe D’Avanzo qualcuno, penosamente, ha voluto riservargli un ricordo con l’astio che nutriva quando, onestamente, onorava il suo lavoro con le proprie opinioni personali. Che la terra sia lieve veramente, lo sia con questa statistica con cui sarebbe stato felicemente d’accordo: http://www.tecne-italia.it/?p=529
Intenzioni di voto, (c’è pure scritto) non una statistica. Statistica, urbani, è un’altra cosa! L’errore campionario massimo per l’indagine nazionale è pari al 3,5% si legge, a nota, nel link.
Allora PDL a Luglio 2011 potrebbe essere al 30% e PD al 26%. Giusto? Allora Lega Nord a Luglio 2011 potrebbe essere al 13% e SEL al 3.5%. Giusto? Ecco cosa valgono i suoi sondaggi: illudere i grulli.
Commento moderato
Veramente quelle di Luglio già ci sono… poi l’errore, 3,5%, si intende sempre +/- …
Urbani, ma se metti tabelle e, perdonami, non sai leggerle, che parliamo a fa’?
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