da Vittorio Grondona – Bologna
Oggi 18 luglio 2011 mio padre avrebbe compiuto 111 anni. Classe di ferro quella del ‘900!… Purtroppo è morto quando di anni ne aveva solo 57, schiacciato un po’ alla volta da quei pesanti sacchi di farina e di carbone che per buona parte della sua vita di facchino aveva trasportato a spalle, spesso su e giù per ripide scale a pioli. La speranza di vita era davvero bassa cinquant’anni fa!… Oggi si vive più a lungo ci ripetono i nostri buontemponi politici. Infatti loro arrivano facilmente anche a cent’anni in piena forma. Io sono convinto, invece, che ancora oggi per le numerose categorie di persone che ancora lavorano manualmente o vengono inserite nelle maledette incivili catene di lavorazione, come per esempio quelle imposte dalla Fiat, l’aspettativa di vita sia rimasta ai livelli degli anni ’50. Nonostante questo i lavoratori andranno in pensione secondo le stime dell’aspettativa di vita calcolata dai politici. La famosa statistica dei polli di Trilussa… Beati gli italiani che si sono bevuti anche questa ennesima idiozia… E’ la vita che spesso non ci aspetta!…
Saggia riflessione
Grondona, le tabelle attuariali di mortalità e sopravvivenza sono calcolate su dati dell’anagrafe, non tirate a caso da qualche fannullone. Potresti divertirti a consultarle, e vedere quanti anni ti restano ancora. E questi dati sono del tutto confrontabili coi dati simili di altri paesi europei. Per contro, nell’agricolo e bucolico Burundi la vita media degli uomini è intorno ai 47 anni. Senza catene di montaggio. Ma poi, dimmi, hai mai visto dal vero una “catena di montaggio”? Mi sa che sei rimasto fermo a “Tempi Moderni”… Che non fa di te un ggiovane.
Stucchi, ma non sei quello che ti sei vantato di non aver mai visto un film???
Burundi. Speranza di vita alla nascita: popolazione totale: 58,78 anni maschi: 57,09 anni femmine: 60,52 anni (2011). Signor Stucchi, lei mi fa ringiovanire con le sue informazioni sballate e divertenti… Non lo dica al nostro governo, se no è capace di intortarci dicendo che la speranza di vita di un operaio italiano è di 150 anni. Basta farlo ridere senza informarlo! In casa mia c’è chi ha tribolato alla catena di lavoro. Risultato, mangiare poco e male, dormire agitato, divertirsi niente. Era in sostanza un non vivere. Per fortuna le lotte del “vero” sindacato hanno posto fine a quella schiavitù. Ora c’è chi ha il coraggio di riproporre situazioni lavorative addirittura peggiori di quelle viste in “Tempi Moderni”. Grazie anche a quelli che la pensano come lei, signor Stucchi.
Credo che sia importante capire come ci si arriva al traguardo. Vivere anche 100 anni, ma rincoglionito e non autosufficiente non è “vivere”. Come uomo, secondo le aspettative di vita, dovrei arrivare a più o meno 84 anni, ma ogni anno che porta a quella cifra sarà sicuramente un anno in salita. E per quanto riguarda le catene di montaggio, beati quelli che non le hanno mai fatte.
Grondona, io in Burundi ci sono stato (Ngozi) e credo più ai dati della diocesi che a quelli di Wikipedia. In Burundi praticamente non esiste l’anagrafe civile (visto anche il bislacco sistema che hanno per dare i nomi alla discendenza). Se poi insistesse, la prego di consultare le tavole attuariali del Comune di Bologna; almeno fino a qualche tempo fa erano pubbliche. Anche quelle “taroccate dal governo”? Ma non ha risposto: mai visto una catena di montaggio? Urbani: anche se non vado più al cinema, anche i sassi conoscono le bischerate chapliniane. Molto troppo sopravvalutate. Specialmente le ultime. Anche il genio scade, come lo yogurt.
1)http://www.indexmundi.com/it/burundi/speranza_di_vita_alla_nascita.html 2)Non sono mai stato in Burundi e credo proprio che non ci andrò mai. Del resto anche i contadini fanno una vita difficile e dura. 3)Sulla catena di montaggio ho già risposto… Credo proprio di conoscerla bene. Per fortuna sono riuscito a rimanerne fuori personalmente. 4)Chaplin è stato un grande… Purtroppo non tutti riescono a capirlo… 5) Infine, vivere credendo di campare secondo una statistica è davvero un’idiozia superlativa da dare in pasto all’ignoranza generale latente nelle masse ingenue, oggi generalmente teleguidate dai Minzolini di turno.
“Infine, vivere credendo di campare secondo una statistica è davvero un’idiozia superlativa” Concordo. Ma allora non capisco perchè tutti siamo ansiosi di sapre come va il PIL e si discetta per settimane per variazioni (rumore di fondo) dello zerovirgola dello stesso. Per me è abuso di Excel. Date un’arma potente ad un idiota e qull’idiota diventerà un idiota pericoloso. Sul Buruni potrei dire molte cose, ma siamo fuori tema. Se ti interssa, ti scrivo.
Il PIL è un dato interessantissimo per attuare strategie economiche positive nel paese. Esso infatti misura ciò che è prodotto nella nazione considerata. Gli italiani, per esempio, dovrebbero evitare di produrre all’estero per mantenere alto il PIL nazionale. PIL alto significa più occupazione e conseguente migliore qualità di vita. Marchionne, tanto per citare a caso un amministratore di nostra conoscenza, si dà da fare per aumentare il PIL di altri paesi…
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