da Gianni Guasto
Per una vita ho comperato due quotidiani al giorno (La Repubblica e Il Secolo XIX), restituendo, un po’ per insofferenza, un po’ per mancanza del tempo per leggere tutto, gli inserti, i magazines, i rotocalchi da rianimare (Oggi, Gente) che mi venivano imposti e fatti pagare. In più comperavo l’Espresso, Diario della Settimana, sporadicamente l’Unità e il Manifesto. Ciò minava in maniera sensibile il patrimonio famigliare ma mi dava qualche forma di felicità. Ora ho smesso. La ragione di questo cambiamento sta nel plot della favola narrata: ormai definitivamente uguale a se stessa, con il vincitore sempre lui, con i nemici ipnotizzati sull’Isola dei Lotofagi, con i buoni che non arrivano mai. Ho cominciato a leggere libri: prima me ne mancava il tempo.
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