da Gianni Guasto
Nell’affrontare da par suo l’emergenza napoletana rifiuti, lo statista Calderoli muove i propri pensieri a partire dall’analogia “puzza-meridione”, una categoria dello spirito (una “forma a priori”, direbbe Kant) che lo porta a rivendicare la necessità che la spazzatura partenopea sia “spalmata” fra le regioni meridionali. La prospettiva sembra farsi interessante: un progetto federalista macroregionale che non potrà che portare alla necessità di smaltire in Piemonte o nelle Venezie (la Liguria -sia chiaro- non è in Padania), quei rifiuti tossici padani che per anni hanno concimato le province campane.
I rifiuti tossici padani sono disseminati un po’ dappertutto, come le scorie radioattive delle vecchie centrali del resto. Poi si sa che il sistema rifiuti è in mano alla camorra e quindi è verosimile che in Campania ne siano finiti di più che altrove, ad opera di campani. Il principio che ogni regione debba smaltire i suoi rifiuti, tossici e non, mi pare sacrosanto. Va bene anche la solidarietà, una volta, due volte, il tempo normale per “imparare”. Poi però, basta.
Naturalmente, per sposarsi bisogna essere in tre, prete o amministratore compreso. Se i rifiuti tossici finiscono a casa mia, non soltanto mia è la colpa, ma anche di chi me li manda, perché poi le mele annurche le mangiamo tutti anche se fanno concorrenza a quelle della Val di Non, e perché anche i miei innocenti figli pagano la mia e nostra scelleratezza. Ce n’è quindi per chi riceve (a spese di concittadini innocenti) ma anche per chi manda, e per lo Stato che non arbitra. Inoltre, bisogna considerare che quella di Napoli è un’emergenza nazionale, gravissima, di cui siamo tutti responsabili, se non interveniamo.
L’emergenza nazionale e tutti responsabili, secondo Guasto. Ci starebbe bene un “non capisco ma mi adeguo” pronunciato da Ferrini, il venditore di pedalò, romagnolo e compagno verace. Un comunista doc, una risorsa. Ma io sceglierei Catalano del ben noto “lo dice la parola stessa”. Dopo una, due, tre emergenze, alla ennesima alla potenza, che emergenza è? “Lo dice il ragionamento stesso”. Diversamenti uguali, insomma.
I diversamente uguali sono soprattutto chi detiene doppi incarichi e quindi stipendi: qui possiamo vedere chi ne gode di più: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/doppi-incarichi-tutti-i-nomi/2155622
Commenti chiusi.