E’ il momento della gara. Siamo dietro la rete della macchina starter. Sono già assuefatto all’idea che quando le grandi ali della macchina si chiuderanno io sarò agli ultimi posti pronto a cominciare la grande rimonta. Invece, incredibile, le ali si chiudono, la macchina accellera e se ne va. Ed io non vedo nessun cavallo accanto a me, tranne il 4, avanti di poco. Iseribus ha fatto una fantastica partenza. E’ secondo. Guardo il suo grosso culone e gli dico: “Iseribus, che cazzo ti ha preso? Adesso tutti ci riprenderanno e finiremo ultimi”. Prima curva, secondi. Seconda curva, secondi. Ultima curva, secondi. Siamo secondi, Iseribus, ma ti rendi conto? Potremmo accontentarci, accoccolarci dietro la schiena del numero quattro e sfilare davanti al palo al secondo posto. Tutti farebbero più complimenti a noi che al vincitore. Ma ho un attimo di cedimento: possibile? E perdo la testa. Comincio a fargli il verso della rana, quello che quando i veri driver lo fanno i cavalli cominciano a volare. Iseribus reagisce. Il numero 4, il favoritissimo, è alla nostra portata. Potrei e dovrei accontentarmi del secondo posto. Lo dico al grosso culone di Iseribus. Ma il grosso culone di Iseribus mi risponde che è stufo di tutti quelli che dicono che parte piano e che non vince mai. Che poi non è vero, nove volte ha vinto Iseribus su 139 gare. Ma da due anni niente. Stecchettoi. E allora vai Iseribus, vola porca puttana, faglielo vedere a quelli là. Do di guide, faccio il verso della rana, mungo (questa è difficile ve la spiego un’altra volta), urlo. Gliela facciamo vedere a quei lazzaroni degli scommettitori che ci pronosticavano ultimi. Ultimi! Vola Iseribus vola. Iseribus vola ma vola troppo. Al palo siamo addosso al numero 4, non ce la facciamo, ma per poco, a mettergli il naso davanti. Siamo secondi ma che soddisfazione! Soddisfazione una cippa. Iseribus non sta volando, sta galoppando. Squalificati. Guardo il grosso culone di Iseribus e gli dico: “Iseribus, hai rotto, tu che non rompi mai, hai rotto, è come se avessi vinto”.
Al box, grande doccia per Iseribus. Per un po’ penso: adesso si sdraia, si accende una sigaretta e mi dice: “Ti è piaciuto?”
Sei troppo simpatico.
Si, si, sei un simpaticone… Guarda, non ho letto il post, troppo lungo e sono stanco, quindi mi metto a sedere a godermi il panorama. E ordino un chinotto al basilico (che figo!) e poi qualunquemente ti saluto. La Cetto o se preferisce Scilipoti. Ma starei sul primo fossi in lei. Riverisco, effettivamente Claudio. La Cetto sempre disponibilmente.
Una volta al simpaticone rompiglione si diceva scherzosamente: ma datti all’ippica!… CSF, che in questi ultimi tempi si è rivelato il giornalista che parla ai cavalli, ci ha fatto capire che anche l’ippica è una cosa seria. Iseribus, che fai? Con la tua esperienza, galoppi?… Non si trotta galoppando, lo dovresti sapere…
Veramente fantastico ^_______^
Forse, invece di parlare ad Iseribus, avresti dovuto fargli una proposta scritta, e magari firmargliela su una scrivania di ciliegio. Anche i cavalli, a volte, ci cascano.
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