da Gianni Guasto
Grazie, Berlusca, grazie di esistere. Finalmente ci hai liberati. Adesso Santoro se ne va a La 7 e noi con lui. Grazie: sono così contento che ti bacerei sulla bocca. Ora che Michele è libero “di fare quello che vuole” (Mentana dixit), non sarà più obbligato a invitare la Santanché, né Belpietro, né Stracquadanio. Wow! Liberi!
Guasto, asciugati le lacrime dunque! Tutto va per il meglio. Però bisogna vedere se La7 riuscirà a pagare gli stipendi ai dipendenti fino a dicembre. Potrebbe comperarla Santoro. Scommettiamo?
Dopo la patetica apparizione di Castelli ad Anno Zero con: “Io pago il canone, non voglio sentire Travaglio pagato con i soldi miei…” – a parte che ognuno di noi potrebbe dirlo per Ferrara, Sgarbi, Vespa ecc., affermazione più qualunquista non potrebbe esserci- Castelli dovrebbe spiegare perché il governo, dopo i mancati introiti di Anno Zero attraverso la pubblicità, intenderebbe aumentare il canone!
Caro Stucchi, allegro. Certo che la pagherà Santoro la 7: la farà filare come un treno con quel po’ po’ di pubblicità che arriverà. A piangere sarà Confalonieri. Coraggio.
Toccherà a piangere pure a noi, ahimè. Senza Santoro a coprire le spese, Minzolini e vespa dovremo pagarli noi. Per davvero, stavolta.
La stessa solfa, trita e ritrita: i soldi, i suoi! usa la trasmissione per carpire dei contratti milionari. L’anno scorso di questi tempi, il 20 maggio 2010, MICHEL’ONE tuonò: “Non ho ancora firmato. Se mi volete ancora me lo dovete dire”. E la stessa scena, sputata, replicata un anno e 20 giorni dopo. Il balletto del contratto, la manfrina del firmo/non firmo. E il finalino ino ino: “ve la do a un’euro”. Manco la gnocca inflazionata di Via Borgo Scrofa.
Caro Guasto, una TV che trasmettesse solo Santoro giorno e notte, tutto l’anno, non va lontano, sfinito l’entusiamo iniziale… La 7 è in vendita, ma non ci sono compratori. Chissà perché!
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