da Massimo Puleo
La mancata estradizione dell’ex terrorista in Italia ha tanti padri: certi intellettuali francesi, che avendo da vincere la loro noia esistenziale, si sono dedicati alla causa più sbagliata di tutte; un certo ideologismo sottotraccia, nefasto e distruttore; il poco credibile governo italiano e la sua poca energia e competenza; l’ex presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva, che ha giocato al gioco delle tre carte fino all’ultimo giorno del suo mandato per poi disattendere la sentenza della Corte Suprema del suo Paese; il nuovo presidente, Dilma Roussef, che prima ha dichiarato la propria favorevolezza all’estradizione per poi lavarsene le mani. Da questa vicenda il Brasile non ne esce bene, ai miei occhi almeno, ma anche a quelli del nostro presidente, Napolitano, che ha usato parole sagge quanto pesanti. Adesso c’è da sperare nella Corte dell’Aja, anche se ormai siamo alle illusioni: il buon Cesare è già libero, e magari già confortato dalle braccia della giallista Fred Vargas o da quelle del nullacapente Bernard-Henri Lévy o dalla felice puerpera Carlà. Buon divertimento
Detto (e condiviso) ciò, mi resta da capire il perché di tutto questo. Perché non posso capacitarmi del fatto che un qualsiasi governo straniero sia realmente convinto che in Italia ci sia un regime carcerario repressivo: siamo sì uno stato a democrazia attenuata e ogni tanto ci scappa un G8; ma si tratta di fenomeni sporadici, situazioni anche molto drammatiche ma non serie. Nulla più di ciò che routinario, intendo dire; ma non credo che le carceri brasiliane siano delle suite di grandhotel. E allora mi resta da pensare soltanto che vi sia qualcosa, dietro tutto ciò, che si sottrae alla nostra conoscenza.
Sembra, soprattutto, un atteggi9amento di assoluta indifferenza e mancanza di credibilità internazionale che ci ha portato il comportamento di Berlusconi. I bunga-bunga, le leggi ad personam, l’abbronzato, i cu-cu dietro le colonne a un capo di stato ecc. credi che ci abbiano aumentato la credibilità dell’Italia, oppure un atteggiamento di non considerazione che ci hanno portato a farci considerare un due di briscola internazionale?
Semplice: il nano brasilero si è messo i trampoli, per apparir “grande”. Ma sempre nano resta!
Torrini: non si capisce niente di quello che ha scritto. Urbani: è vero che siamo sommamente screditati all’estero, come mai prima. Ma, se fosse estradato, Battisti cadrebbe nelle mani della Giustizia, mica di Berlusconi.
Condivido le perplessità di Gianni Guasto. La decisione brasiliana è talmente assurda ed illogica che viene spontaneo chiedersi se non ci manca qualche informazione
Guasto, hai ragione, ma non è un parlare tra giustizia, ma ormai è un fatto politico,la credibilità e il rispetto hanno il loro peso. Un saggio di come la pensano all’estero: http://www.corriere.it/economia/11_giugno_09/economist-rapporto-berlusconi_efdd0980-928e-11e0-92af-982eb6e0ff41.shtml Ad ogni modo, per la “par condicio” c’è chi la pensa in maniera diametralmente opposto e ce lo dice senza peli sulla lingua, anzi ci racconta la “verità”: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=152150&sez=HOME_INITALIA
Eh, no! Nano a Lula non glielo dite! Il governo italiano è stato “grosso” e arrogante, e i francesi hanno fatto la testa di una parte della sinistra brasiliana, che niente sa della storia recente d’Italia. Avrei voluto vedere tutta ‘sta prosopopea con i francesi, che prima lo hanno ospitato e poi lasciato scappare. E per concludere riempito la testa dell’intellighentia (si fa per dire) tupiniquim a favore di un assassino da quattro soldi. E mò rischierò pure di incontrarlo per le vie di San Paolo. Adesso: nano sarà il vostro primo ministro. Non offendiamo Lula e i Brasiliani. Grazie.
L’ex presidente brasiliano Inacio Lula da Silva (er nano) ha cancellato la prevista visita a Roma il 24 giugno prossimo, per sostenere il candidato brasiliano alla direzione della Fao, nel timore di contestazioni dopo la liberazione dell’ex terrorista Cesare Battisti. Lo scrive il sito online del quotidiano Folha di San Paolo. P.s. La Carla è andata avanti per anni a dar del nano a B, e adesso se la prende perchè lo si da al Lula. Un tizio che è andato contro le decisioni del Supremo Tribunale Federale del Brasile ( non il circolo bocciofilo di Canicattì) che con 5 voti a favore e 4 contrari aveva autorizzato l’estradizione verso l’Italia del pluriomicida rosso. Nano! “ingoiate questa decisione” scrisse allora l’elegante Carla in questo blog…
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