E’ andata così. Sono andato all’ippodromo Montebello di Trieste con sufficiente anticipo. Volevo conoscere Edo, il cavallo che mi avrebbe dovuto portare al trionfo. Mi avevano detto: ha una partenza lenta ma è un grande passista. Tu tienilo alla mano (frase di cui non ho mai capito il senso, e credo che non ne abbia, che sia una frase tipo “nella misura in cui”), fai sfilare gli altri, ti tieni alla corda e vedrai che ai seicento metri ti porta all’arrivo (e ti credo, ci manca pure che mi porta alla partenza). Mi avevano detto anche: è brutto. Falso. Edo è bellissimo, muscoloso ed elegante. Un figo. Sono andato a parlarci un po’ e ha cominciato a mangiarmi il giubbetto. L’ho interpretato come un gesto di amicizia. Voleva darmi fiducia. Non credere a tutte le cose che ti hanno detto, ci penso io. Tra le cose che mi hanno detto c’è anche che, essendo un po’ vecchietto, 10 anni, è un po’ incontinente. Nell’emozione della gara, invece della scarica di adrenalina, ha un altro tipo di scarica. Per questo Enzo, il suo allenatore, gli ha messo un pannolone sul culo. Ma poi mi ha assicurato: non succederà. Invece è successo. E’ successo tutto quello che mi avevano detto. Ha avuto una partenza lenta e ha cagato. Quasi tutto è stato neutralizzato dal pannolone. Quasi tutto. Mi sono dato un’occhiata e non mi sono piaciuto. Ma dalla tragedia ho tratto spunto per galvanizzarmi e galvanizzarlo. “Edo, cagone, portami al traguardo”. Mi ha portato al traguardo come un fulmine. Ce l’ha messa tutta nonostante lo abbia fatto correre sempre al largo. E siamo arrivati quarti. Enzo, l’allenatore, mi ha sgridato. “Hai sbagliato tutto, dovevi andare alla corda quando il tre ha rotto”. Il tre ha rotto? Andare alla corda? Enzo faceva la doccia ad Edo. Ad Edo, non a me. Ci sono rimasto di cacca. Edo, sei un grande cagone, ma sei un grande.
E me lo son perso in diretta. Su Sky han mandato il galoppo da Merano. Lo sapevo. “In culo alla balena”, ti avevo detto. Azzz, dovevi rispondermi “speriamo che non caghi”. Ecco hai visto, è successo. Ma tu Claudio, dove vivi? Non sai che la superstizione è superstizione. Bisogna essere precisi. Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male… p.s.Per la goduria di chi se lo è perso. In fondo poteva andare peggio, se rompeva anche l’ultimo… http://video.unire.it/?page=1&ippo=TRIESTE&nazione=ITALIA&pathVideo=video/TST-04-T-290511.wmv&idVideo=29803&tipo=T
Mó ho capito.
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