da Giorgio Goldoni
Obama esce dall’orticello americano e definisce quanto sta succedendo in Nord Africa e Medio oriente la “primavera araba”, richiamando così alla memoria la Primavera di Praga e dimostrando di non aver capito nulla di quanto sta succedendo . Con l’unica eccezione di Israele nessuna nazione nell’area è democratica e industrializzata. La maggior parte di queste nazioni viene da una lunga tradizione di tribalismo, totalitarismo, corruzione, intolleranza, nessuna educazione, oppressione delle donne e delle minoranze, e ristagno economico. La probabilità che le frange islamiste più totalitarie prendano il potere è altissima. La folla di Bengasi urla:”Gheddafi, ebreo!”. La folla del Cairo agita il pupazzo di Mubarak con la stella di Davide. Non ci sarà una primavera araba se prima non cambia il regime iraniano.
E meno male che, per un Obama che non capisce niente, c’è un Goldoni che capisce tutto. Avremo un nuovo spin-doctor alla Casa Bianca?
Concordo solo in parte sull’Iran, caro Giorgio. Manal al-Sharif, 32 anni, è stata arrestata per aver rivendicato il diritto delle donne saudite a guidare l’automobile. In Arabia Saudita, paese che qualche bella testa continua a definire “moderato”, le donne non hanno alcun diritto. Sono schiave, a causa dell’Islam. Ora c’è qualche imam “riformista” che sostiene possano guidare, perché ai tempi in cui fu scritto il Corano c’era qualche donna che “guidava” l’asino.(!!!) A quando la volontà di “autorizzare” l’arrivo della “primavera” anche nel grande regno medioevale dell’Arabia Saudita. Credo mai, visto l’ormai noto inchino reverenziale del Presidente Obama a re Adbullah (indicativo della dipendenza americana dai sauditi).
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