Siamo come delle fontanelle. Il camminatore deve bere 200 cl di acqua ogni mezzora. Noi camminiamo undici ore. Fanno cinque litri al giorno. E siccome – lo sanno tutti – l’acqua se ne va via in sudore, è vero, ma anche in pipì il nostro gruppo è tutto un fuggi fuggi verso il primo cespuglio. So che vi piacciono dettagli di questo genere. Per questo ve ne propongo sempre qualcuno. Oggi vorrei anche raccontarvi delle vesciche, la medaglia al valore del vero camminatore. Le discussioni sul come prevenire e come curare le vesciche sono affascinanti. Va da sé che tutti concordano che scarpa nuova uguale vescica sicura. Ma detto questo (!) una teoria dice che la vescica si previene con la vaselina che ammorbidisce la pelle. Altri sostengono che conoscendo i propri punti a rischio, conviene tappezzarli di cerotti oppure meglio ancora di seconda pelle (facciamo finta che voi sappiate che cosa è la seconda pelle, se non lo sapete andate in farmacia che lo sanno). La mia è la teoria del doppio calzino. Un calzino sotto, molto leggero (noi nobili lo usiamo di seta ma va bene, per i proletari, anche un comune calzino tecnico) e un’altra calza sopra. I due calzini sfregano fra di loro e non sfregano la pelle. Con questo sistema la vescica è fottuta. Resta il problema: se la vescica è già arrivata, come fare per continuare a camminare? L’Italia deve sapere: non c’è omogeneità di risposte nemmeno fra il personale medico. Conosco medici che si armano di ago e filo, bucano la bolla, lasciano il filo inserito, per favorire il drenaggio del liquido che si forma e coprono tutto con un cerottone. A me tutto ciò sa di stregoneria. Preferisco la seconda pelle (vedi sopra e non rompere). Ma anche in questo caso ci sono due teorie: la seconda pelle va applicata sopra la pelle che va a morire? O bisogna liberarci della pelle morta con le forbicette e applicare la seconda pelle sopra la carne viva (oddio!). Io preferisco questo secondo orrendo e anche un po’ schifoso sistema. Bene, so di avere allietato la vostra giornata. Per il resto sappiate che a Sarteano siamo arrivati dopo 31 km (media 4 km all’ora) mentre ieri, per arrivare ad Abbadia San Salvatore, abbiamo percorso 29 km alla media di 3,8 km all’ora. Oggi è il compleanno di Rolando, 67 anni. Lo festeggeremo ad Arcidosso.