da Gianni Guasto
Ormai la designazione del Delfino del Premier ha una cadenza infrasettimanale: Mercoledì Alfano, Giovedì Gnocchi, Sabato Tremonti. Il bello è che non cambia mai niente. Solo una nomination più esile di quelle di Castrocaro.
Io dico che Marina Berlusconi sarebbe un’ottima candidata. Commenta le vicende con gli stessi toni del papà (vedi polemica con Saviano). I lettori di Libero e Il Giornale sarebbero eccitati.
LEAR: Soffiate, o venti, fino a farvi lacerar le gote! infuriate! soffiate!, e voi, cataratte e uragani, rovesciatevi finché abbiate sommerso tutti i nostri campanili, e annegato i galli segnavento! E voi, fuochi di zolfo rapidi come il pensiero, nunzii dei fulmini che schiantano le querce, strinate il mio capo bianco! E anche tu o tuono che tutto sconvolgi, appiattisci con un colpo solo la spessa rotondità del mondo! Spezza le matrici della natura, e sperdi in un sol punto tutti i germi che fanno l’uomo ingrato!” (…) Romba per quanta n’hai in corpo o tempesta! rovesciati o pioggia! Né la pioggia, né il vento, né il fuoco sono figli miei! Non accuso certo voi d’ingratitudine, o elementi! Io non v’ho mai dato un regno, non v’ho mai chiamato col nome di figlie! né mi dovete alcuna sottomissione: (…) Eccomi qui, vostro schiavo: me, un povero vecchio malato, oggetto di disprezzo. Eppure io vi chiamo col nome di servili ministri, perché vi siete uniti con due perniciose figlie, contro una testa antica e bianca quanto la mia.
(W. Shakespeare, King Lear, Atto III, scena II).
NB: Ecco che cosa accade a chi si ritira dal trono e lascia il potere alle figlie.
Succede anche a chi intesta la casa ai figli senza garantirsi… Se tutto gli va bene, ma bene bene, si troverà vecchio abbandonato a guardare le lucciole dalla finestra di un ricovero.
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