da Carla Bergamo
Con la conversione della Vanoni all’evangelismo (ma sarà che paga la “decima”?), l’Italia sta chiudendo il cerchio della brasilianizzazione (mentre il Brasile sta tentando “disbrasilianizzarsi”). Se è vero che “la brasilianizzazione consiste nella fuga delle classi alte verso quartieri privati, scuole private, polizia privata, salute privata e persino strade private, circondati da alte mura che lasciano fuori lo squallore dilagante… come in una oligarchia Latino Americana, i ricchi potranno provocare la decadenza del paese, con livelli di disuguaglianza e criminalità comparabili con il Terzo Mondo”: manca poco, che ce vo’?
L’Italia non potrà mai essere Brasile. CI manca il fisico: quante italiane, a occhio, possono permettersi il tanga?
(*)
Proprio vero, gentleman si nasce…
La stragrande maggioranza delle donne brasiliane in verità non potrebbe permettersi il tanga. I corpi sculturali sono un’esigua minoranza. E la maggioranza della minoranza sotto i vent’anni. Vedere per credere.
Ovvio… e lo penso tuttora, canticchiando “la ragazza di Ipanema” di Vinícius de Moraes. Ecco le parole, nella versione in inglese resa famosa da Sinatra:
Tall and tan and young and lovely the girl from Ipanema goes walking and when she passes each one she passes goes “aaah!”
PS: il (*) sta per: “quando la provocazione diventa Arte”
Italia, Brasile, Burundi, California.. Non importa; dopo i 20 anni (globalisascion) sono fotocopie.
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