da Gianni Guasto
(Ansa-Cielo) 1 Maggio. In Paradiso, quelli dell’Ufficio Beatificazioni avranno quest’anno un premio di produttività per la rapidità mostrata nello sbrigare una certa pratica. Il sindacato Cherubini Organizzati, però, ha diffuso un volantino, in cui si denuncia l’insabbiamento di due dossier arretrati, quello di Oscar Romero e quello di Pino Puglisi. Trattandosi di martiri, la procedura non avrebbe dovuto incontrare ostacoli, ma anche da quelle parti vige lo spoil system: tutto alla maggioranza, e all’opposizione niente.
Ho scritto cose inesatte, e me ne scuso: per Don Puglisi è stata ufficialmente aperta la causa di canonizzazione nel 1999, con l’attribuzione del titolo di “Servo di Dio”. Nonostante sia con ogni evidenza un martire, la sua causa è ancora giacente, né è stato ancora dichiarato “Venerabile”. Lo stesso per Romero, assassinato nel 1980 mentre celebrava la Messa, nominato Servo di Dio nel 1997, anche se in vita fu molto osteggiato da due papi per la sua vicinanza alla teologia della Liberazione. Combatteva la giunta militare salvadoregna, accusandola, fra l’altro, di impiegare bambini per individuare gli ordigni sepolti nei campi minati. In ogni caso, per entrambi è passato molto tempo: cioé, non “santi subito”, ma “santi con calma”.
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