da Gianni Guasto
Berlusconi ha ragione: la scuola pubblica italiana è un continuo esercizio di comunismo. Ma io voglio dire anche di più: anche la scuola privata è un continuo esercizio di comunismo. Infatti ha gli stessi programmi della scuola pubblica. Come tutti sanno, la parola “comunismo”, in neolingua (sul concetto di neolingua cfr. il romanzo “1984” di G. Orwell), significa, “tutto ciò che parla male di Berlusconi o dispiace a Berlusconi”. Ora, nessuno vorrà negare che a scuola si impara a frequentare il pensiero di un mucchio di pensatori “rossi”, che parlano continuamente male di Berlusconi: Socrate, Platone, Dante, Gesù di Nazareth, Galileo (bono, quello), Shakespeare, Cartesio, Leopardi, persino Marx!!, Dostoevskji, Joyce (che parla male di B. all’insaputa di B.), eccetera eccetera. Mai una volta che a scuola si studi la vita di Gianni Morandi, mentre solo pochi istituti d’avanguardia insegnano “storia del Milan” o “teoria e pratica della vendita porta a porta”. C’è ancora molto da fare per sconfiggere il comunismo.
Caro Torrini, lei è come uno che fa le pulci al suo compagno di poker, mentre pretende di cambiare le regole in corsa. Ma così, non c’è possibilità di dialogo.
” Dal blog del * 12 ottobre 2009 – CHE CASINO (csf) Di Pietro, Borsellino, Falcone, Ingroia, Ciancimino, il papello, Annozero. Confesso: non ci ho capito niente. Sento che è qualcosa di importante, mi fido di Ruotolo e di Santoro, ma mi perdo.” diceva csf. Alla luce dei papelli maldestralmente taroccati col copia e incolla da Ciancimino (pm Antonio Ingroia nel suo ultimo libro, arriva a definirlo un’icona dell’Antimafia) forse anche il nostro csf si sta ritrovando e forse diffidando delle certezze di Annozero. Vede caro Guasto come operano certi Pm? Vede com’è facile perdere anni rincorrendo l’utopia di sostituirsi alla politica? Vede come le pagine del Fatto con scritte le certezze forcaiole del Travaglio, servono ad incartare il pesce al mercatino rionale?
Perché si ha l’impressione, ma ripeto, solo l’impressione, che un caro vecchio amico defenestrato sia ritornato? Se ben ricordo sono stati banditi i suoi pseudonomi, non l’originale a cui basta seguire le regole per essere ben accetto senza arrabbiarsi se non si è condivisi da tutti…
Ma lo sa caro Torrini chi è il magistrato che ha disposto i controlli e il successivo arresto di Ciancimino? Lo stesso Ingroia. Non si limiti a leggere solo i giornali della real casa, e scoprirà che è vero, c’è un giudice a Berlino, e quel giudice si chiama Ingroia.
Ci mancherebbe? un Pm che ha accudito e svezzato il pupo per tre anni, e si accorge (ora?) che il pupo è diventato grande che dovrebbe fare? non accorgersi di quello che era lampante ai più? che il pupo era uno che si divertiva a scopiazzare per farsi puzzle e collage? Troppo impegnato a convegni, ribalte, cortei, prefazioni? Solo il trio Annozero/Repubblica/il Fatto han avallato le storielle a gettone del Ciancia. Fa ridere poi, paragonare Ingroia a quel di Berlino di Bertold Brecht. Semmai Napolitano essendo presidente del Csm dovrebbe far sentire la sua voce, sempre che non sia impegnato a spolverar le onorificenze nostalgiche il quel di Praga. La rassicuro, caro Melotti, leggo anche i giornali della real cricca, anche se adesso tocca cercare la notizia a pagina 21.
Cara Torrini, grazie della lampante dimostrazione. Ha atteso l’imbeccata dagli house organs per sapere cosa rispondere, vista la tempistica. Comunque non importa. Tanto Lei appartiene al folto gruppo di quelli che nascono imparati, che se uno è potente non bisogna nemmeno inquisirlo, ci mancherebbe, che tutti i mali del mondo li commettono i rom, e una volta spediti quelli non serve nemmeno più la polizia, tant’è vero che non le diamo nemmeno i soldi per la benzina delle volanti. Si crogioli tranquillamente nelle Sue certezze, cara Torrini, io mi tengo stretti i miei dubbi.
Che strano Ciancimmino J. ha smentito il taglia e incolla e di sua spontanea volontà ha denunciato gli esplosivi, mandati da chi?, che ha ricevuto. Eppure è già stato processato e condannato: i famosi tre gradi di giudizio valgono solo per B., che per non arrivarci mai stravolge leggi e introduce prescrizioni brevi a rotta di collo. Torrini suona sempre lo stesso strumento e la la stessa monotona musica, spesso e volentieri introducendosi in post, contrariamente alle regole, che nulla hanno a che fare con l’argomento: sempre di più il suonatore sembra una vecchia cara conoscenza…
La signora Barbara Melotti ha fatto ben capire che quello che conta nell’analisi delle varie situazioni, politiche e non, è l’attenzione anche ai piccoli particolari, abitudine che non è di casa di chi utilizza i copia ed incolla per le sue pseudo personali convinzioni. Esempio tipico, quest’ultimo, della evangelizzazione televisiva stile Giuliano Ferrara, apostolo primo della nuova chiesa berlusconiana. Signor Torrini, lei deve essere un fenomeno, io non riesco a leggere più di una parte di un solo giornale al giorno, lei invece afferma che ne legge più di uno… Forse è per questo che pasticcia un po’ ed allarga in negativo le notizie che non sono di suo gusto e nel contempo minimizza in positivo quelle della sua parte. Queste ultime dovrebbero invece farla meglio meditare.
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