da Mauro Dalla Porta Raffo
E’ possibile, mi chiedo, esporre a proposito della Libia (e non solo) un’opinione controcorrente? Ebbene, in proposito, penso che appunto in Libia un governo legittimo stia difendendosi vittoriosamente da un colpo di Stato sostenuto da una minoranza di cittadini. E quando mai, er quale ragione i moti di piazza debbono portare obbligatoriamente alla caduta dei governi? E quando mai per l’agitarsi, le ribellioni di una minoranza la maggioranza deve rinunciare alle proprie idee e accettarne i dettati? Quanto all’interventista (nel caso) ONU, non è tale assemblea costituita in larga parte da Paesi assolutamente non democratici e retti da despoti? Infine, quale interesse puo’ avere l’Italia a schierarsi dalla parte dei golpisti addirittura fornendo le basi per le attività belliche che il consesso internazionale deciderà? La stampa e la politica, dominate dalle ‘anime belle’ e dagli adoratori del ‘politicamente corretto’ che nulla comprendono degli accadimenti e non ragionano minimamente sugli infiniti danni che il loro operare arreca, riguardo all’Egitto, sono arrivate ad applaudire un colpo di Stato militare, quello che ha causato la caduta di Mubarak! Spero che a Roma qualcuno ancora ragioni. Giorni terribili, altrimenti, ci aspettano.
Gheddafi giunse al potere con colpo di stato nel ‘69. Da allora ha guidato il paese da dittatore, tanto da soffocare nel sangue recenti manifestazioni popolari. Quindi il governo libico sarebbe legittimato da chi? Dai suoi parenti e amici? Anche in Iraq c’era dittatura; però la gente tollerava convivendoci tanto che stavano meglio di oggi; siamo andati lì a imporre la democrazia che nessuno aveva chiesto. I risultati sono noti. In Libia invece c’è un vasto movimento popolare che chiede più libertà; “non possiamo restare indifferenti” ha detto Napolitano. Poi, quanto è vasto questo movimento (cioè se è o no maggioranza) lo vedremo alla conta delle future elezioni libiche. In merito alla convenienza di schierarsi, abbiamo già provato col baciamano al rais e non abbiamo fatto bella figura
Ben vengano i moti di piazza se fanno comodo a quei paesi europei, come la Francia e l’Inghilterra che furono cacciati da Gheddafi, e se il paese è il più ricco di petrolio dell’Africa, con la crisi energetica sempre dietro l’angolo. L’Italia è il terzo incomodo, per questo bisognava fa cadere il Governo Berlusconi, anche con gli scandali sessuali,per sostiuirlo con uno di Unità Nazionale, fedele all’interventio militare, come base logistica per armamenti e per l’accoglienza di profughi che nessuno vuole in Europa.Ma il petrolio sì che lo vogliono!
Vorrei vedere un po’ di impegno dell’Occidente Democratico (esportatore di tale specialità, la Democrazia) anche nei paesi tanto amici degli USA, come Arabia Saudita, Baharein e perché no, Yemen? E chissà come sarà negli EAU (Emirati Arabi Uniti)… ma là, si sa, è un discorso che non ci riguarda. Ma c’è sempre Cuba, no? Paese notoriamente importante nello scacchiere internazionale. Ma per favore!
Io penso che una guerra non nasca mai per caso… Una guerra è sempre la sconfitta della politica… Non sarò mai favorevole alla guerra!…
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