da Antonio Giordano, Napoli
Lei, on. Pres. del Consiglio, ha ragione. Io modesto docente di scuola pubblica in una terra dominata dalla camorra e dal malaffare, insegno ai miei studenti valori diversi da quelli dominanti in molte famiglie. E lo faccio perché quando fui assunto, giurai sul rispetto della Costituzione; all’epoca era così, oggi non più. E con tutto rispetto per il Suo pensiero (che capisco e comprendo), mantengo fede a quell’antico giuramento. Aggiungo ancora che il Bunga Bunga non è parte dei programmi ministeriali; invece di inveire tanto, potrebbe avvertire la Gelmini per rimediare.
Sono un insegnante in pensione da cinque anni e mi sto rodendo il fegato perché all’epoca dei miei “nefasti” didattici non si conosceva ancora la neologia del bunga-bunga e pertanto non potevo dirimere su di esso. Sai le risate in classe, sai i doppi, tripli sensi che avrei ricavato. Peccato! Poi, svegliandomi dal delirio, mi dico che è meglio così, meglio parlare di Silvio Pellico e non dell’altro Silvio… Pelvico!
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