da Roberto Pellicciari – Reggio E.
Un bambino di otto anni di una scuola elementare della Val di Susa lancia le sedie, parla come uno scaricatore, bestemmia e insulta le maestre. Queste ultime decidono di punirlo facendogli…”sciacquare la bocca” (col sapone poi!). La madre sporge subito denuncia ai carabinieri, l’osservatorio sui minori insorge (lesione di diritti fondamentali, abuso di mezzi di correzione, siamo ancora nel medio evo, ecc. ecc.) e adesso si farà un’ inchiesta. Nel frattempo, lamenta la madre, l’angioletto non vuol più saperne di andare a scuola, non dorme più e di notte ha gli incubi. Povera stella!
I fatti che accadono nella scuola hanno una tale particolarità che è difficile valutare con le regole che valgono per gli adulti. Capita spesso che alcuni genitori ritengono l’insegnante un semplice “custode” del figlio che non deve intervenire affatto sulla sua educazione e crescita; la scuola è quindi solo un parcheggio del “pacco” depositato. Ad esempio, il messaggio del Pred del Cons, va in questo senso. D’altronde sarebbe opportuno che alcune punizioni siano concordate con i genitori, i quali dovrebbero prendere coscienza dei fatti e non credere alle bugie dei piccoli dette solo per sottrarsi ad un giusto castigo che, ricordiamolo, deve avere una funzione soprattutto educativa e non solo punitiva.
è successo certamente in una scuola pubblica….perchè si sa….nella scuola privata queste cose non accadono…..
Se si sciacquassero le rotative del “Giornale” e di “Libero” con acqua e sapone non sarebbe mica male!… Quando sento queste notizie moderne di innocenti educativi “maltrattamenti” ai bambini mi viene spontaneo pensare al mio passato di ragazzino. In quel momento mi rendo conto che le punizioni inflittemi da maestri/e, estranei quindi alla mia famiglia, peraltro molto più di cattivo gusto rispetto all’acqua e sapone, sono state nel complesso una provvidenza per la mia educazione. Essere bambini non significa affatto essere dei piccoli Berlusconi e come lui vantare la pretesa di essere immuni da ogni castigo per le malefatte combinate non solo in famiglia, ma soprattutto nella comunità in cui si vive e si cresce. Di Berlusconi ce n’è uno solo ed è pure di troppo!…
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