da Armando Gasparini, Veneto Alto Mi è difficile comprendere come possa considerarsi “discriminatorio”, creare classi speciali “di inserimento” per i bambini e i ragazzi immigrati, che non conoscono bene l’italiano, al fine di permettere loro di poter poi frequentare classi comuni nei quali si impartisca l’insegnamento nell’italiano. Ma come è mai possibile ritenere “democratico” mettere insieme in una classe dove si insegna in italiano, bambini che non sanno una parola della nostra lingua ?Per giudicare di questi problemi io ho un criterio formidabile: pensarla in modo opposto a Walter Veltroni e al direttore di Famiglia Cristiana don Sciortino. Amen.
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