da Corrado Vigo – Trecastagni
Premesso che sono un agronomo, e premesso che vivo ed opero nella Sicilia orientale, patria degli agrumi, premesso infine che mi occupo principalmente di agrumi da quasi trant’anni, debbo fare alcune considerazioni sul tema CHINOTTO, che a me come “bevanda” piace molto.L’immaginario collettivo pensa che nella bevanda “chinotto” vi sia del succo di chinotto. Non è così.Il chinotto, agrume assomigliante ad un mandarino e di taglia bassa, è molto amaro, e con poco succo, ma la bevanda denominata “chinotto” un tempo si otteneva dalle essenze dello stesso, manipolate poi con zucchero.Tanti anni fa, assieme al bergamotto, la patria del chinotto era la Calabria.Adesso impianti specializzati di chinotto ne sono rimasti pochissimi, all’incirca 100 ettari in tutta italia, tolte le piante sparse “per consumo familiare”.Per fare la bevanda, inoltre, il frutto va raccolto verde.Allora mi chiederete: con checosa è fatta la bevanda denominata CHINOTTO? Leggete bene l’etichetta: con acido citrico e caramello, ed a volte (ma non sempre) essenze di agrumi. Queste essenze possono essere di arancio amaro, od anche di arance in genere, ma mai di chinotto, altrimenti scriverebbero in bella mostra “CHINOTTO”.Fatte queste considerazioni tecniche debbo ammetere, però, che questa bevanda “CHINOTTO” senza chinotto all’interno, piace molto anche a me.
Sai una cosa? Non ho capito una mazza. (csf)
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