da Carla Bergamo, S.Paulo
Questa storia delle classi differenziate mi ha fatto sorridere. Ripenso a parecchie mie compagne delle elementari (maschietti e femminucce separatI, all’epoca) che, pur essendo “italiane”, parlavano solamente il friulano. Mi chiedo: qual’è la differenza? D’accordo, se in una classe dieci su venti non parlano l’italiano, forse sarebbe giusto metterci almeno un’insegnante di supporto. In ogni caso, io vivo in una città dove esistono parecchie scuole (private) straniere, dove convivono brasiliani e, appunto, stranieri. Esiste un vantaggio in queste situazioni, ed è una innegabile apertura mentale che offriamo ai nostri figli. Non è sufficiente?
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