El Pais, sezione Aguas Internacionales di Ramon Lobo (a mezzo Carla Bergamo)
Il gioco è cambiato, le regole sono altre. La principale è che non ci sono regole, al momento. WikiLeaks rappresenta un pugno sul tavolo degli usi e costumi della politica internazionale, la diplomazia, l'”Oggi per te, domani per me”. Rappresenta anche un forte scossone ai giornalisti, che di tanto viaggiare al posto del copilota del potere ci siamo dimenticati che la nostra funzione è di andare su un altro veicolo. La nuova rivelazione è un’ulteriore dimostrazione delle possibilità di Internet nella divulgazione di ciò che si vorrebbe occultare. La rivoluzione tecnologica e sociale è già qui. Ci sono due tipi di politica: quella che si proietta all’opinione pubblica e quella che si muove dietro le quinte. La prima è teatrale, sequestrata dai creatori delle frasi brillanti, i pubblicitari: dalla vendita di deodoranti alla vendita di idee. La seconda è autentica, reale, di lei ignoriamo quasi tutto. Molte cupole di capi di Stato e di governo dedicano un tempo considerevole a mettersi d’accordo su come vendere dopo come successo quello che è stato un fallimento. La UE è esperta. Il G-20, anche. Quando se ne vanno i giornalisti da una sala e si chiude una porta, la verità rimanda dall’altra parte. Senza testimoni cresce la sensazione di impunità. In democrazia c’è punizione e uguaglianza solamente teorica davanti alla legge.
Senza dubbio che tutto questo contribuisce perché l nostro nanetto sia così attaccato in modo ossessivo alla sua sedia. Oltre all’inebriante potere che lo manda in estasi, ha accoppiato le possibilità immense di poter fare i suoi affari personali sfruttando anche la politica internazionale, oltre che le tasche degli italiani. E’ c’è ancora chi crede alla sua crociata contro i boscelvichi nostrani e al suo disinteresse per il bene del Paese.
Dov’è la ciccia? Tutto qui, su Berlusconi? Più che rivelazioni, son solo opinioni di un’incaricata d’affari dell’ambasciata. Giudizi che sembrano ricavati dalla lettura dei giornali italiani…Repubblica in primis. Cose note, ma il comissario Davanzoni ci piazza una paginata delle sue…così, per riassumere. La riprova che Assange ha fatto avere i file a cinque giornali: New York Times, Guardian, Der Spiegel, El País e Le Monde. Ergo: Quanto conta la stampa italiana? Piuttosto non sembra uscirne bene il Nobel della pace, nonchè Presidente Usa…sembra tutto fatto apposta per ridicolizzare lui e sua politica interna ed estera.
Opinioni n on è sinonimo di fatti.
Mah, finora più che chiacchiere da comari nei corridoi delle ambasciate non sembra sia emerso, da Wikileaks. Veramente più che una bomba sembra una miccetta. Qualcuno avverta Frattini, che sta ancora stracciandosi le vesti. Nudo non dev’essere un bello spettacolo.
Concordo con l’amico Paolo: la tanta paura dimostrata induce a pensare che ci si aspettava ben altro, cioè verità più scottanti che i vari Frattini conoscono e temono.
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