I problemi risalgono non a 10 ma a 150 anni di mala gestione di una coabitazione non spontanea. Il mio senso di responsabilità ha dei limiti geografici, più ampi del mio orto ma più ristretti del mondo intero. Io non ho motivo di recriminare con chi gestisce il mio ambito, nella fattispece i rifiuti, anzi, sono soddisfatto. Posso conoscere altri mondi e altri modi, c’è gente, in giro, che “abita” nei rifiuti, posso promuovere la mia visione, aiutare, suggerire, posso insistere, preoccuparmi, ma non posso imporre. E soprattutto non voglio sentire prediche. Saviano si candidi a sindaco, presidente di provincia e di regione, tutto insieme, ma basta prediche.
Bene, se il tuo orticello funziona , allora va tutto bene, che gli altri che si arrangino. Allora se gli argini del fiumicello si rompono e invadono il tuo orticello, non schiamazziamo alla Zaia con Roma Ladrona, ma rimboccarsi le braccia senza ghiagne e lavurà…ci vuole sempre coerenza nella vita!
Urbani, il mio ambito di cittadino è più ampio del mio orto e più ristretto del mondo intero, lo capisci questo? Quali siano i confini della possibile, relativa influenza di ciascuno di noi non è una verità assoluta per nessuno, nemmeno per uno spiritosone come te. Si contratta, ci si associa e ci si divide a seconda dei sentimenti e degli interessi condivisibili.
Come vedo tra gli interessi condivisibili non è contemplata la solidarietà, tra i sentimenti impera invece la xenofobia a quanto sembra.
La gestione di routine dei rifiuti non può essere considerata un problema risolvibile con la solidarietà. Le emergenze non possono essere eterne. La solidarietà, quella si ha altra illimitata estensione. Si può essere solidali con tutto il mondo ma questo non vuol dire accogliere la monnezza di tutto il mondo per sempre. Sorvolo su “xenofobia” per solidarietà “temporanea” fra bloggher.
Napoli non è tutto il mondo e questa non è routine. Rileggiti quello che scrive Isabella Guarini. Poi non scordiamoci “la monnezza” soprattutto industriale, che Calderoli e soci hanno mandato al sud, soprattutto in Basilicata, quando faceva loro comodo, per solidarietà. E i rifiuti industriali sono di gran lunga peggiori dei rifiuti urbani che ora il nord si “rifiuta” di ricevere, in ogni caso , non gratis.
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