da Vittorio Grondona – Bologna
Sono particolarmente dispiaciuto di non essere stato ammesso alle discussioni relative alla scuola ponte ed alla protesta di piazza, argomento quest’ultimo intavolato dall’avvocata Lina Arena. Per quanto riguarda la pubblicità devo dire che ammetto una pubblicità costruttiva, per esempio l’uscita di una novità od altro che possa in qualche modo integrarsi con l’informazione. Le pubblicità televisive e quelle dei giornali sono una pessima scelta per un’editoria che voglia passare per seria e non per avida. Secondo il mio personalissimo parere, così come sono miseramente propinate, molte di queste noiose nullità mediatiche sono destinate ad un pubblico sostanzialmente scremato cervelloticamente.(…)
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