da Muin Masri
Cuore a sinistra e portafoglio a destra? provocazione o disprezzo, vai a sapere. Sta di fatto che qualcuno, a ragione o a torto, accusa certi scrittori di fare il doppio gioco: in pubblico sono contro Berlusconi e in privato pubblicano con Mondadori, accrescendo così il potere del Cavaliere. Ma cosa deve fare veramente uno scrittore militante per essere credibile nelle parole e nei fatti? Ecco un breve regolamento: · Rispettare madre natura e evitare sprechi, quindi scrivere solo di giorno e all’aperto, andare alle presentazioni del libro solo con i mezzi pubblici evitando così di aumentare lo smog e di consumare energia elettrica (acqua, luce, aria condizionata…etc); · Non usare strumenti contraffatti (pc, penne, scarpe…etc); · Collaborare solamente con editori che usano carta riciclata, che dichiarano al fisco fino all’ultimo centesimo e che assumono e pagano regolarmente tutti i dipendenti; · Rifiutare che il suo libro sia tradotto in lingue straniere che giovano a qualche regime illiberale (cinese, arabo, coreano, italiano, padano, ebraico, inglese, africano …etc); · Minacciare di querela i giornali vicini al potere corrotto in caso di recensioni anche fedeli; · Meglio il silenzio stampa alla pre-intervista e alla solita smentita “hanno travisato il mio pensiero”; · Rifiutare il lancio pubblicitario nelle riviste e nei siti di facili costumi; · Dichiarare nel testamento che le sue opere non possono essere ristampate con case editrici o riprodotte da case cinematografiche senza scrupoli (rischia di fare la fine di Marx, del Vangelo secondo Luca e Giovanni… etc);
In ogni caso, la via migliore e giusta, per uno scrittore militante di sinistra, attento all’ambiente e ai temi sociali, rimane una sola: scrivere il suo libro in perfetta solitudine, stamparlo dal suo amico tipografo da generazioni, venderlo di persona sulle spiagge, sulle piste da sci e alle sagre del paese. Ricordandosi, sempre, però, di portare dietro un registratore di cassa. Non si sa mai, i moralisti sono sempre in agguato. Poiché lo scrittore è capace di sopravvivere, in ogni epoca, al regime ma non ai moralisti, bisogna innanzitutto chiedersi: quanti autori hanno provato, senza successo, ad iniziare la loro carriera con qualche case editrice di sinistra prima di rivolgersi al nemico? E poi, quanti dirigenti di sinistra oggigiorno pubblicano/presentano con Mondadori? I casi sono due: o non sono scrittori o non sono militanti seri.
PS. CSF, se non mi pubblichi vado in Mondatori!
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