da Pier Franco Schiavone
Il lezzo della polvere da sparo del ‘69 fu ripugnante non meno di quella provocata dalle mitragliette dei terroristi che hanno eliminato Bachelet, Alessandrini, Moro e i poveri cristi della sua scorta, Galli, Rossa, Roberto Peci, e tanti altri. Nella moltitudine di giovani che affollava le piazze nel ’77 c‘ero anch’io, avevo 20 anni, ma non ho mai impugnato una pistola, anzi, ero tra quelli che arginavano i pochi idioti che avevano il cannone nello zainetto, i meno colti, i più deboli, quelli che cadevano nelle trappole dei terroristi e degli agenti dei servizi infiltrati. Con molti dei cosiddetti Autonomi, Marxisti immaginari, parlavo, ma dietro l’intercalare di minchia e figa, c’era il nulla e molti di loro, spesso figli della classe medio-alta, finita l’università, si catapultarono nelle federazioni della DC per un posto di lavoro; uno dei più esagitati che abbia conosciuto, oggi è uno stronzissimo direttore sanitario di una ASL. In quale angolo dei suoi incubi Morucci ha visto moltitudini di giovani sparare nelle piazze? È strabiliante poi, quando scrive che le BR erano in lotta contro uno Stato avulso dalla realtà sociale. Per questo ammazzavano Rossa, Tobagi e Casalegno, sindacalisti e giornalisti? Per questo hanno emulato i mafiosi eliminando, con una macabra messinscena, il povero Peci? D’accordo, chiudiamola qui, ho fatto bene a non leggere i libri di Morucci e non li leggerò mai, ho ben altro d’interessante da leggere.
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