da Gianni Guasto
Sono complessivamente d’accordo con il post di Goldoni: una metà del Paese, che vota (o vorrebbe votare) a sinistra, é arroccata al modo di pensare di quarant’anni fa, quando tutta la collettività affrontò il lodevole ma insufficiente sforzo di emanciparsi culturalmente da un passato contadino, preindustriale, premoderno. L’altra metà del Paese che si identifica con la Destra per reagire all’insipienza della Sinistra, invece, ha pensato bene di regredire a un passato ancora più lontano, aggirandosi, mutatis mutandis, dalle parti del 1922 o addirittura rimpiangendo l’Italia prerisorgimentale. Un bello spettacolo, non c’é che dire. Saranno i nostri nipoti a dover provvedere all’adeguamento ai tempi; e magari addirittura ai loro.
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