da Valerio Morucci
Dai tempi di Tangentopoli si è andata sensibilmente modificando la composizione sociale del popolo carcerato. Capitava sempre più spesso che venissero sgominate bande di spacciatori ‘fai da te’, formate da gente con una attività commerciale, o anche bande di sequestratori. C’è una teoria che vuole il livellamento della classe media verso il basso. E da qui, forse, la maggiore possibilità di cadere nel crimine. Comoda come teoria, e consolatoria. Più probabile che – superato in quegli anni il rapporto tra lavoro e guadagno, nel senso che c’erano modi più ‘creativi’ e meno faticosi per guadagnare – si possa essere arrivati a livelli di spesa non sempre sostenibili. E dato che le regole erano ormai state scavalcate, molti abbiano creduto che questo potesse riguardare anche le regole penali. In testa i politici, per i quali le norme che rendevano reato il loro procacciamento di fondi erano percepite come ‘obsolete’.Oggi è notizia quotidiana l’arresto di ‘delinquenti’ non appartenenti al sottoproletariato. Ma forse non ci si riflette abbastanza. Come per Tangentopoli, il popolo potrà essere poi dirottato verso l’untore, più che verso i tratti di fondo di un (auto)distruttivo procedere.Giorni fa è stato arrestato un ex impiegato di banca, licenziatosi per meglio seguire le speculazioni in Borsa che dovevano arricchirlo. Tutte andate a tracollo, 70.000 euro di debito, e lui che rientra in banca ma da rapinatore. L’altro ieri due notize appaiate su un giornale di strada. Una l’arresto di una avvocatessa del processo ‘Laziogate’. Aveva organizzato una rapina in danno di due facoltosi clienti del suo studio. Doveva ripianare dei debiti. L’altra il rinvio a giudizio dei vertici del Conservatorio di Santa Cecilia per dei “corsi fantasma” che avevano fruttato 733mila euro. Santa Cecilia, un tempio della Musica. Probabilmente tutta gente, prima, rispettabilissima.Ma, oltre ai ‘colletti bianchi’, indebitati per vivere da ricchi, finiscono in carcere anche i ‘colletti blu’ che non possono più fare debiti neanche per vivere da poveri, cioè alla canna del gas. A metà settembre sono stati arrestati a Pontecorvo due precari, marito e moglie, ladri di verdura. Due zucchine e due cetrioli in un campo. Flagranza di reato, e subito in galera.Aggravandosi la crisi in atto, e avanzandosi i programmi di questo governo a tutela delle fasce sociali più abbienti, gli altri tutti giù per terra – (il precedente voleva perlomeno tutelare quelli cui si riusciva a mantenere un lavoro, possibilmente sindacalizzati quindi… e gli altri tutti giù per terra) – è prevedibile che aumenterà la componente carceraria non sottoproletaria. Il carcere, mentre prima era un luogo fuori dai circuiti sociali ‘produttivi’, o della ‘gente per bene’, è oggi collocato sul percorso sociale come una possibilità per chiunque. Non soltanto per il nostro vicino. Dipende dal tiro di dadi e ci si può finire fermi per due giri. (Continua)
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