da Massimo Mai Caro Gianni Guasto, io trovo difficile differenziare tra parassiti e parassitati. La mia conoscenza del fenenomeno è puramente letterario/giornalistica e l’idea che mi sono fatto è che non sia possibile tracciare un confine netto tra lecito e illecito, che separi nettamente chi è mafioso da chi non lo è. A parte casi estremi dove i comportamenti sono chiari, in una direzione o nell’altra, l’impressione che ne ho è che il grosso sia grigio più che bianco o nero. Non mi spiegherei altrimenti come sia possibile che intere popolazioni siano parassitate da centinaia (migliaia?) di criminali. Tra parassita e organismo ospite si è forse creata una simbiosi.
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