da Alberto Veneziano
Maggio Giugno, i lavoratori della tv smobilitano, troppo stanchi, e ci lasciano i filmetti. Chissà se “il ruspa”, il mio vicino, fa le ferie anche quest’anno, “in giro la e magra”, dice, mi sa di no. L’anno scorso si però, l’anno scorso vacanza. A ferragosto, invece di andare come sempre in cantiere alle cinque e un quarto, (la domenica sette e un quarto), è rimasto a poltrire fino alle otto. Cominciavo a preoccuparmi. Poi l’ho intravisto gironzolare in giardino in canottiera da festa e non ha fatto niente, ma proprio niente fino a mezzogiorno. Nel pomeriggio ho sentito andare la motosega. Ma avrà segato si e no cinque quintali di legna, tanto per tirare cena. Quest’anno c‘è crisi, manovre economiche, sacrifici, lacrime e sangue, basta gozzovigliare. Sta a vedere che anche i lavoratori della tv anticipano il rientro a metà ottobre, e, belli rinvigoriti, ricominciano a parlarci degli stipendi dei deputati, non vedo l’ora.
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