da Domenico Astuti
Che blablabla, un cicaleggio da maneggioni. La vera fiera delle banalità dell’italietta ai tempi di Berlusconi. Questa piccola/grande storia (piccola nel merito di Santoro, grande sulle variabili del pensiero unico ) ci deve far veramente riflettere. Lo possono fare solo coloro che hanno conservato una morale delle parole e un’etica del pensiero. Anche senza citare tutti quei giornalisti e depensatori che hanno lo slurp-slurp nel dna della genuflessione per il potere, assistiamo al chiacchiericcio di persone che hanno ancora credibilità in quello che dicono. E allora ?… sentiamo solo banalità: Santoro giocatore di poker… Santoro venduto… Santoro poco elegante nel’esternare…. Santoro cabaret… Santoro vecchio marpione di sinistra. E chi più ne ha più ne metta. Mai come questa volta, si guarda al dito e non alla luna. C’è un signore, che fa il primo ministro, che dichiara che Santoro non deve più lavorare in Rai ( e si trova tutto questo naturale ), e c’è un editto. Per quattro anni non può lavorare e deve rivolgersi al tribunale ( e anche questo è naturale ). Rientra e tutte le varianti del pensiero unico lo attaccano ( e anche questo è naturale ). Viene intercettato il solito signore che fa il primo ministro che cazzea l’autorità di controllo ( e che sarà mai ). (TROPPO LUNGO)
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