La politica italiana, da almeno quindici anni, è un grande gioco di ruolo. Berlusconi è bravissimo a fare le campagne elettorali, si esalta, spesso le vince. Poi però non gli piace governare, lo trova noioso, fa fare tutto a Giulio e a Gianni. I Comunisti sono bravi a contestare il Governo, ad agitare le piazze. Poi, quando si trovano a governare, non sanno che fare, sono impacciati, e finiscono con lo scendere in piazza contro se stessi. E il PD? Loro sono come i condomini di un grande palazzo di periferia, che discutono in continuazione su chi debba fare l’amministratore. Nel frattempo, gli intonaci dello stabile cadono a pezzi e le tubature perdono. Ma loro, impegnati a litigare, non se ne accorgono.
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