da Valerio Morucci
Credere che il carcere che vivono i ‘colletti bianchi’ o i ‘colletti blu’ possa essere lo stesso dei suoi altri frequentatori, sarebbe un abbaglio. Il carcere, a differenza della Legge, è uguale per tutti, cioè lo stesso per tutti. Quindi è diverso per ogni categoria. I tossicodipendenti sono già passati per l’inferno e il carcere può sembrargli soltanto una sua dependance. Gli extracomunitari sono scappati dal loro inferno in terra per venire nella terra promessa, e il carcere può sembrargli un ritorno alle condizioni di partenza. Quanto a quelli ‘nati in matricola’ il carcere è per loro come una seconda casa. Ci ritrovano gli amici, riprendono conversazioni, e progetti criminali, interrotti. Il carcere sarà per gli altri estremamente più duro. Arrivarci dal paradiso del guadagno creativo, dei debiti a cascata, o anche da una vita lavorativa, anche se precaria, può avere lo stesso effetto che per un indio Yanomami essere prelevato dalle foreste dell’Orinoco e buttato in mezzo al raccordo anulare in prima mattina. Terrore.Tra i detenuti in attesa di giudizio si registra un tasso di suicidi quasi doppio rispetto ai condannati in via definitiva. In carcere ci si uccide nel primo e nel primissimo periodo di permanenza. Nel 2002 il 61% dei casi di suicidio riguarda reclusi da meno di un anno. Percentuale che nel 2003 sale al 61,9%. Nello stesso anno il 51,6% dei suicidi si verifica nei primi sei mesi di reclusione e, dato ancora più allarmante, il 17,2% nella prima settimana di reclusione.Visto che un tiro sfortunato di dadi può capitare a chiunque, sarebbe forse il caso di riflettere sul carcere come pena. (Continua)
P.S. Mi rincresce enormemente essere andato ‘fuori tema’ alla pagina 47 del mio libro. Posso augurarmi che non lo venga a sapere il ministro Gelmini che, assieme al 5 in condotta e al grembiulino, ha sicuramente previsto il recupero di questo metro di giudizio atto a tenere in riga i componimenti degli alunni. Farò tesoro della notazione e nel mio prossimo libro non mancherò di evitare qualsiasi riferimento ad avvenimenti non esattamente corrispondenti al titolo. Anche se solo per tre righe. Per la datazione al 1978 del mio dorato (?) soggiorno in Svizzera, giusto prima di conoscere le sue prigioni quelle tre righe dopo, credo però che ci sia stata una svista(?), perchè siamo al 1973. Come è scritto a mezza pagina da lì.
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