Per una volta sono (quasi) interamente d’accordo con Gasparini: anch’io credo che la crescita troppo veloce dell’Europa sia stata un grave errore. Essendo federalista europeo da epoche immemorabili, ho sempre desiderato uno stato federale europeo da far crescere con gradualità, facendo seguire all’unione monetaria di un piccolo nucleo originario la realizzazione di un’entità statuale, destinata ad estendersi ad altri stati solo dopo aver consolidato la propria identità. Invece abbiamo oggi un’unione monetaria a sedici paesi, cui non corrisponde un governo centrale capace di sostenere le scelte della BCE: il passo più lungo della gamba. Tuttavia la mia critica differisce da quella di coloro (e forse il padanista Gasparini é fra questi) che oggi si scagliano contro gli euroentusiasti non avendo mai creduto all’Europa.
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