da Barbara Melotti
Caro Alessandro, non è voilat, ma certo nemmeno voilà. Più semplicemente voila. Venendo a questioni di minor momento, e cioè all’aborto: mi duole ripetermi, ma in ogni discussione in merito, qui e altrove, continua a sfuggire il nocciolo, e cioè che il problema non è quando nasca la vita (questione assimilabile al sesso degli angeli, in quanto a certezze), ma la gerarchia dei diritti. Che non può essere a favore del feto rispetto alla donna, e nemmeno paritaria, altrimenti non sarebbe, appunto, “gerarchia”. E se tale gerarchia, come è legale, giusto e persino “naturale” nella stessa accezione del termine che ne da la chiesa cattolica, vede in primo luogo la madre, essa è la sola ed unica deputata a decidere. Come secoli, o meglio millenni, hanno ampiamente dimostrato, indipendentemente da persecuzioni e condanne all’inferno in cielo, in terra e in ogni luogo.
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