Strane cose succedono nel mondo della politica. Tanto strane che sembrano del tutto normali, già viste. Cade il governo Prodi, espressione, diciamolo di una maggioranza non proprio esaltante, ed entrambi gli schieramenti si esibiscono in un balletto sguaiato. A sinistra si continua a voler governare ma non si sa bene come, con chi e fino a quando. Si organizzano perfino manifestazioni per gridare “No!” alle elezioni anticipate come se le elezioni fossero qualcosa di veramente antidemocratico e nessuno ha il coraggio di dire che il vero problema è la paura, anzi la sicurezza, che nuove elezioni vorrebbero dire sconfitta sicura. A destra lo spettacolo è ancora meno raffinato. Si va dalla marcia su Roma evocata da Berlusconi (ma si sa, sono i giornalisti ad avere equivocato), alle scomposte reazioni di Bossi (“Rivoluzione! Rivoluzione!”) e di Gasparri che prima diffida Prodi dal fare nuove nomine e poi insulta Veltroni (“Un fallito, un rottame”). Ma il record del bon ton lo ottiene quell’oxfordiano di Francesco Storace. Poche parole, ma chiare, efficaci e di grande signorilità: “A Veltroni je rode!”. Non mi piace questa Seconda Repubblica. Non si potrebbe tornare alla Prima o saltare direttamente alla Terza? (csf)
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