da Michele Lo Chirco
Se un omosessuale trapanese fosse stato schiaffeggiato in un ristorante palermitano da un cittadino catanese per futili motivi sarebbero intervenuti: il Parlamento Europeo per condannare l’atto di razzismo, l’Arcigay Mondiale per gridare alla pulizia etnica, quelli della Sinistra per deprecare il gesto vistosamente fascio-machista, il direttore del TG1 ad avvisarci accigliato di mantenere alta l’attenzione, Marco Travaglio a ricordarci che l’omofobia è figlia del processo a Contrada, e il giorno dopo Michele Serra avrebbe scritto un’Amaca in cui rimpiangere i bei tempi andati in cui tra veri uomini ci si baciava in bocca e nessuno diceva niente, a parte quella vecchia zia rincoglionita (da parte di padre).
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