da Alessandro Ceratti
Anche l’indignazione, come qualsiasi cosa umana, è disponibile inquantità limitata. Siccome è una “merce” importante io la uso conparticolare parsimonia e cerco di non sprecarla seguendo i “mostri” delmomento ma mirandola su obbiettivi che mi paiono essere più decisivi.Per esempio a me Mastella, benché sia un dipietrista non fa molto senso.Certo, in un mondo perfetto (che dico perfetto, semplicemente un po’migliore) non esisterebbe, ma il mondo è quello che è e per cambiarlo ilprimo passo è non fare finta che sia in un altro modo. Non so tuttidettagli della vicenda giudiziaria mastelliana ma mi sembra di avercapito che si tratterebbe soprattutto di uso spregiudicato diraccomandazione et similia. Deprecabile, ma per così poco non spreco lamia indignazione. Mi indigno un po’ più volentieri invece per lareazione del parlamento nei confronti di Mastella: “solidarietà aprescindere”, anche dall’opposizione, indipendentemente dal merito dellavicenda. Questo è veramente un’espressione piena della “casta”.
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