da Gianni Guasto
Grazie, Professore, molte volte grazie. Grazie per la sua ostinazione, per la sua onestà, per il suo senso dello Stato. Grazie per aver rappresentato, in questa brutta sceneggiata che l’Italia non meritava (ma che continua, ahimé, nsensatamente a ricercare) il senso della dignità, del rispetto delle regole, della lealtà, dell’intelligenza politica. Grazie per aver sfidato in ogni momento l’impopolarità, nella convizione della bontà delle scelte; anche di quelle che non ho personalmente condiviso. Grazie per aver sopportato la mediazione continua ed estenuante con individui privi di spessore che nel momento in cui ribaltano la nazione per fare il proprio interesse, pretendono anche, senza il minimo senso del ridicolo, di “dare lezioni di stile”. Grazie per aver sopportato l’imbecillità dei duri e puri, che preferiscono la catastrofe all’immacolatezza delle loro piccole coscienze conformiste. Grazie, non la dimenticheremo.
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